Intervista a Luca Api, dalla passione all'eccellenza

Luca Api, 28 anni appena compiuti, è un giovane pasticcere marchigiano mosso da forte passione e obiettivi chiari: raggiungere gli alti livelli della pasticceria italiana, lavorando sodo e investendo nella formazione continua. Quattro anni fa ha deciso di mettersi in gioco in prima persona nell’attività di famiglia – Pasticceria Silvana – avviata da sua madre nel 2005 a Ostra Vetere, accogliente paesino in provincia di Ancona: ha trasferito l’insegna in un locale più ampio e ora accoglie la clientela in una pasticceria completa di caffetteria, gelateria e bar.

Luca, com’è nata la tua passione per la pasticceria?

Il piacere di preparare i dolci mi accompagna sin da piccolo: è nato tutto quando mia madre ha aperto il locale di famiglia. Mi sono appassionato sempre più e ho deciso di intraprendere un percorso di ricerca e formazione, dedicandomi alla mia passione e mettendo tutto me stesso in questa attività. Non mi fermo mai, continuo ad innovare e punto in alto: il mio obiettivo è entrare nell’AMPI, l’Accademia Maestri Pasticceri Italiani.

A proposito di innovazioni, come mai la scelta di adottare una nuova esposizione con drop in filo piano?

Volevo un locale moderno e lineare, per instaurare un legame diretto con il cliente. Questo tipo di vetrina mi garantisce di raggiungere l’intento in modo ottimale. Inoltre, mi offre una doppia funzionalità: espone il prodotto e allo stesso tempo funge da banco. Il cliente può osservare le nostre specialità, mentre si appoggia al ripiano per degustarle.

Da quando hai questo sistema espositivo è cambiato qualcosa nel tuo modo di fare pasticceria?

La nuova esposizione è molto più versatile e dinamica, perché mi consente di variare i prodotti presentati durante la giornata. Per fare un esempio, dopo aver terminato le brioche per la colazione posso decidere di esporre le crostate e le torte da forno. Adesso, è ancora più essenziale che le nostre creazioni siano perfette e molto precise, perché il cliente può notare tutti i dettagli da vicino: non devono esserci sbavature.

Il tuo locale è insieme pasticceria e gelateria. Come si gestiscono due mondi così diversi, anche a livello di esposizione dei prodotti?

È vero, sono due mondi diversi, ma allo stesso tempo molto vicini. In laboratorio è necessario avere le attrezzature giuste, da pasticceria e da gelateria. Poi, bisogna saper gestire i due reparti separatamente, senza contaminazioni. In produzione, dedico una parte della giornata di lavoro alla gelateria e tutto il resto alla pasticceria. A livello di esposizione ho voluto dare a ciascun reparto il suo spazio: per il gelato, ho un banco a pozzetti staccato dal resto dell’esposizione. Tutto grazie al Marchio FB.

Il tuo sguardo è proiettato ai traguardi che vuoi raggiungere nel futuro, però ora siamo in una fase delicata. L’emergenza Covid-19 ti ha condizionato?

L’entusiasmo è rimasto quello di prima. Certo, i primi giorni sono stati duri, ma la tenacia e la voglia di fare ci sono sempre. Dentro di me ho una certezza: siamo noi per primi a dover combattere le paure e comunicare un messaggio di fiducia ai clienti. Mi ero prefissato obiettivi importanti per i miei 30 anni e magari, vista la situazione imprevedibile, dovrò traslarli nel tempo, ma non importa: bisogna superare questo periodo continuando a rimboccarsi le maniche e pedalando a testa bassa, senza nasconderci dietro la paura.