Storie dolci e di dolci: quando il locale si fa teatro

Entrare in un bar, in una pasticceria, gelateria o locale di qualsiasi tipo costituisce un’esperienza unica, sempre nuova e diversa, anche quando il luogo è, all’apparenza, lo stesso. Ogni volta cambia il nostro stato d’animo e quello degli altri avventori che, loro malgrado, condividono con noi qualche momento, cambiano gli odori, i colori ed i gusti, cambiano i pensieri e cambia l’atmosfera. A volte il gesto di una persona che ci sorride spostandosi un po’ per lasciarci entrare, la risata delle persone al tavolo vicino o il saluto di chi sta dall’altro lato del bancone sono sufficienti a dare nuove tonalità e sfumature alla nostra quotidianità. Ciò che rimane costante è il luogo: il locale che funge sia da motore e catalizzatore di situazione ed emozioni sia da loro spettatore e che, nello stesso tempo fa da sfondo a tante storie che vanno in scena, intrecciandosi, trasformandosi e diventando nuove. Come in un teatro.

Volendo sviluppare ed approfondire questo paragone possiamo attribuire al locale tre punti di vista o, per rimanere nel gergo scenico, tre differenti ruoli. Vediamoli!

Il locale si fa teatro

#1 – Il locale come attore protagonista

Come in un teatro, nei bar, nelle pasticcerie, nelle gelaterie e nei locali, ogni giorno, i volti si avvicinano e si allontano e gli occhi si incontrano, si incrociano e si raccontano: ad andare in scena sono sia i momenti semplici e le abitudini di tutti i giorni, come il cornetto-e-cappuccino del mattino, sia le emozioni e i sentimenti delle occasioni speciali, come l’amicizia e la gioia di un aperitivo o di una tazza di thè in compagnia, l’affetto e la serenità della scelta dei pasticcini per il pranzo della domenica, l’amore e la complicità di una coppa di gelato con due cucchiaini. Una moltitudine di attori – non – protagonisti e comparse che si avvicendano sul palcoscenico del bar o della pasticceria. La scenografia è quella costituita dagli elementi di arredo, dalle vetrine per l’esposizione dei prodotti, dai tavoli, dall’atmosfera e dal mood che il dialogo tra questi elementi ed il contesto contribuiscono a definire e a caratterizzare.

Il locale non è più semplice luogo, ma diventa il vero e proprio protagonista dello spettacolo, il catalizzatore attorno al quale orbitano e prendono forma le storie, le vicende e le emozioni di tutti gli altri personaggi secondari: il barista, il pasticcere, il gelatiere, il cliente, la persona di passaggio.

Il valore e la qualità della performance del locale-attore-protagonista sono tanto più elevati quanto maggiore si dimostra la sua capacità di contraddistinguersi, sia per la qualità estetico – architettonica del design che lo identifica e lo rende unico sia per l’eccellenza dei prodotti che offre. Anche questi interpretano un ruolo fondamentale: devono essere infatti belli da vedere e accattivanti, perchè la prima impressione è quella che guida nella scelta di chi acquista, ma anche (e soprattutto) buoni perchè devono lasciare il segno nei sensi e nella memoria di chi li assaggia. Per questo, oltre ad essere perfetti nel gusto, devono anche essere ben presentati e ben esposti all’interno di vetrine capaci di garantire le condizioni ottimali per la loro conservazione. Sull’argomento vedi anche questo post.

Il locale si fa teatro

#2 – Il locale come co-protagonista

Da qualche anno, sulla scia del successo che stanno riscuotendo i vari format televisivi dedicati alla cucina, alla pasticceria, al cake design e chi più ne ha più ne metta, alla performance del locale in sè a volte va ad aggiungersi anche quella anche di un co-protagonista. Si tratta dello chef o del pasticcere che, nel corso di eventi speciali organizzati ad hoc, si esibisce in spettacoli di show cooking, cioè dimostrazioni live di cucina davanti ad un pubblico, nel corso delle quali i maestri raccontano se stessi e le proprie ricette, svelando e condividendo aneddoti e curiosità sui piatti che preparano.

In queste occasioni al centro della scena non ci sono più solo il locale e la sua identità ma anche il maestro: i due soggetti si relazionano ed interagiscono, accompagnandosi a vicenda nel corso dello spettacolo come due musicisti in concerto. Il pubblico spettatore è costituito da un numero limitato di persone che per lavoro si occupano di cucina e pasticceria o, sempre più spesso, dai cosiddetti foodies, gli esperti enogastronomici, non professionisti, che per passione ricercano e studiano il buon cibo e che sono attenti e curiosi nei confronti di tutte le ultime novità e tendenze del mondo della cucina gourmet.

Spesso le esibizioni di showcooking sono organizzate e realizzate a scopo non solo didattico – formativo, ma anche (e soprattutto) per promuovere prodotti e locali: oggi infatti, la crescente attenzione per la cucina e la pasticceria, dimostrata appunto dall’aumento esponenziale del numero di appassionati, dal proliferare di blog e siti web dedicati e dalla vera e propria invasione dei programmi sugli stessi temi, spinge gli addetti ai lavori a volersi accaparrare la presenza dei nomi più in voga del momento, così da poter ampliare il proprio raggio di interesse. Si tratta quindi di spettacoli in cui il locale ed i suoi prodotti insieme all’ospite chiamato ad intervenire, si esibiscono contemporaneamente di fronte ad un pubblico comune dividendosi la scena e mettendo in mostra le rispettive qualità. Tra i nomi illustri intervenuti per i prodotti del gruppo Clabo ci sono, ad esempio, il maestro Iginio Massari per Orion e la cheffa Maria Vittoria Griffoni per FB Showcases.

#3 – Il locale come scenografia

A chiudere questo parallelismo tra locale e teatro c’è un ultimo ruolo: quello rivestito dal locale stesso quando fa da sfondo ai momenti condivisi sui social. Da questo punto di vista le modalità di intepretazione sono moltissime e sempre in continua trasformazione ed aumento: foto, selfie, video e stories ma anche tag e hashtag. Si tratta di contenuti in cui il bar, la pasticceria o la gelateria non sono più veri e propri protagonisti perchè al centro della scena ci sono le persone che, pubblicando e postando, condividono con il resto del mondo un particolare momento. Il locale funge da scenografia, partecipando, indirettamente, alla definizione dell’atmosfera della foto o del video e tornando ad essere luogo.

A volte viene esplicitamente indicato attraverso tag, indicazioni geografiche o commenti, mentre altre volte viene lasciato più semplicemente e silenziosamente sullo sfondo, alle spalle dei sorrisi e degli abbracci, dietro alle foto di piatti che sembrano opere d’arte, al di sotto della musica. In queste occasioni torna ad assumere un’importanza fondamentale il valore dell’interpretazione del locale, perchè è da essa che ne dipende la riconoscibilità. Sono infatti il carattere e l’identità propri del locale, risultato della somma del design del luogo e della qualità del prodotto che offre, a renderlo unico e ben distinguibile.

Torniamo quindi a quanto già evidenziato al punto #1: sia che lo si consideri attore protagonista o co-protagonista, sia che lo si releghi ad un ruolo puramente scenografico, il valore della performance del locale è direttamente proporzionale al design ed alla qualità dei prodotti che vende. Nell’ambito della pasticceria e della gelateria è dunque essenziale scegliere al meglio la vetrina refrigerata destinata alla conservazione ed all’esposizione dei dolci.

Vieni a scoprire l’eccellenza del marchio FB Showcases e l’infografica realizzata da Cinzia di Martino:

Infografica: il locale si fa teatro

Elena D'Ottavi - FB showcases

Arch. ELENA OTTAVI

Marchigiana amante dei numeri, dell’Arte e della sua storia. Curiosa, sensibile ed interessata soprattutto alle questioni legate al recupero urbano, alla tutela del territorio e del patrimonio architettonico-artistico-paesaggistico, alla progettazione sostenibile ed al design, opera come architetto free-lance e collabora ai blog di alcune aziende del settore.

Innamorata dei libri e del mare, sogna di poter viaggiare alla scoperta del mondo e dei luoghi in cui la buona Architettura ed il Design hanno saputo (e sapranno) dare vita a spazi urbani vivi e sostenibili, sotto tutti i punti di vista. E, ovviamente, di progettarli!

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